Il Diluvio nell’Epopea di Gilgamesh – La costituzione di una Scuola Spirituale

Gilgamesh incontra Utanapishtim (il lontano) e gli chiede come abbia fatto a divenire immortale. In risposta a Gilgamesh, Utanapishtim racconta la storia del Diluvio universale.

<<Una cosa nascosta, Gilgameš, ti voglio rivelare, e il segreto degli dei ti voglio manifestare… Bramò il cuore dei grandi dei di mandare il diluvio.>> dice Utanapishtim.

Ea, il dio della saggezza, trovò un espediante per informare Utanapistim della decisione degli dei.

Ea disse <<… abbatti la tua casa, costruisci una nave, abbandona la ricchezza, cerca la vita! Disdegna i possedimenti, salva la vita!
Fai salire sulla nave tutte le specie viventi! La nave che tu devi costruire –
le sue misure prendi attentamente, eguali siano la sua larghezza e la sua lunghezza; tu la devi ricoprire come l’Apzu”.>>

Ea, consiglia a Utanapistim di dire agli altri che si sarebbe ritirato a vivere in disparte da loro perché Enlil era adirato con lui, ma di non preoccuparsi perché verso di loro non Enlil non aveva nessun risentimento, anzi li avrebbe fatti vivere nell’abbondanza.

Con questa scusa riuscì ad avere la collaborazione di tutto il paese per costruire l’Arca, considerata dagli altri come la sua nuova dimora in esilio, ignari della vera utilità della costruzione.

Utanapishtim continua il suo racconto
<<Al quinto giorno disegnai lo schema della nave;

– La sua superficie era grande come un campo,
– le sue pareti erano alte 120 cubiti.
– Il bordo della sua copertura raggiungeva anch’esso 120 cubiti.

Io tracciai il suo progetto, feci il suo modello:

– suddivisi la superficie in sei comparti, innalzai fino [ ] sette piani.
– La sua base suddivisi per nove volte.
– Nel suo mezzo infissi pioli per le acque;
– scelsi le pertiche e approntai tutto ciò che serviva alla sua costruzione:
      – tre sar di bitume grezzo versai nel forno, 
      – tre sar di bitume fine impiegai;
      – la gente che portava i canestri erano tre sar, essi  portavano l’olio: 
       – tranne un sar di olio che i [ ] hanno consumato,
       – due sar di olio sono stati messi da parte dal marinaio.>>

(Ho indentato gli elementi dell’Arca per renderne più facile l’enumerazione).

Si tratta di una costruzione a base quadrata di 120 cubiti di lato, alta sette piani, la cui superficie fu suddivisa in sei compartimenti, ma la base fu suddivisa nove volte.

Dodici è il numero dei segni dello zodiaco, ma i cubiti sono centoventi, ovvero 12*10. Il dieci è simbolo della volontà divina manifestata nell’atto. Quindi 120 rappresenta tale volontà resa immanente entro la natura. La base dell’Arca è quadrata, quindi ogni suo lato rispecchia l’immanenza della volontà divina, inoltre la giunzione dei lati forma quattro angoli retti, squadrati, simbolo del retto comportamento necessraio per costruire e vivere in una tale Arca.

La prima suddivisione ci riporta al lavoro che deve compiersi nei tre santuari del tempio umano, testa, cuore e bacino, che sono all’inizio totalmente sotto l’influsso delle forze gemelle di questa natura caduta.

La Base viene poi suddivisa in nove. Nove è il numero che indica l’uomo in quanto umanità. ADAMO, in ebraico si scrive con le letterer Aleph Daleth Mem che rispettivamente valgono 1, 4 e 40. Quindi la somma da 45 e la riduzione 9.

La personalità umana deve conformarsi alle esigienze del lavoro che l’Arca richiede.

Oltre alle pertiche, ovvero alle colonne, ai principi fondamentali, per costruire l’Arca furono utilizzati:

– Tre sar di bitume grezzo
– Tre sar di bitume fine
– Un sar di Olio (due sar furono messi da parte dal marinaio).

Bitume e un isolante che contiene zolfo, ossigeno e azoto in percentuali variabili. Nellla sua composizione si trovano anche Carbonio e Idrogeno.
Si tratta di un materiale che contiene tutti gli elementi che consentono la vita.

Il Carbonio è il minerale alla base dellle forme di vita, Idrogeno e ossigeno sono i componenti con i quali l’elemento acqua è costituito. Senza ossigeno nessuna combustione sarebbe possibile e l’azoto la regola.

L’olio oltre ad essere un isolante, è anche il materiale usato per le unzioni sacramentali.

L’arca fu quindi costruita con tutti i materiali necesari a renderla un Campo di Vita e di sviluppo per l’Anima e lo Spirito.

Tre sar di bitume fino, tre sar di bitume grezzo, un sar di olio, in tutto sette sar.

Da una parte vediamo i sette piani dell’Arca e dall’altra i sette sar di materiali usati per la costruzione.

L’Arca che costruì Utanapishtim era in realtà una Scuola Spirituale e i suoi sette piani, sette aspetti della sua struttura gerarchica, sette gradi, i quali erano il riflesso delle sette forze spirituali con le quali era costituito il Campo di Forza di tale Scuola dei misteri.

Sulle poche righe citate dell’undicesima tavola si potrebbero dire ancora molte cose….

Buon Cammino!

Nota bibliografica: I passi citati, dell’epopea di Gilgamesh, sono tratti dalla XI° Tavola. La versione della tavola che ho utilizzato è reperibile in rete (http://www.truebitalia.it/epopea_di_gilgames_24.32.html#Epopea di Gilgames 24)
In rete si trovano anche tutte le altre tavole ed in diversi siti.

Il Diluvio nell’Epopea di Gilgamesh – La costituzione di una Scuola Spiritualeultima modifica: 2013-02-21T09:22:27+01:00da cubica-rc
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