Un notarikon su Genesi 1:1

Genesi 1:1
בְּרֵאשִׁית בָּרָא אֱלֹהִים אֵת הַשָּׁמַיִם וְאֵת הָאָרֶץ
ovvero
Nel principio D’o creò i cieli e la terra

Il Notarikon è un’operazione che prende una lettera per parola, sempre nella medesima posizione per ciascuna parola, all’interno dello stesso versetto, allo scopo di comporre altre frasi.
Il notarikon, delle prime lettere, del primo versetto rende
“אהוה בבא “ dove בבא significa “cancello o uscita” mentre אהוה è il cosiddetto “nome buono di D’o” ed è associato alla Sefira Da’at, la sefira della Conoscenza. In ebraico il verbo essere è sottinteso, quindi la frase suona così: Una via d’uscita è Ahwa ( אהוה il “nome buono di D’o”)
Questo sottintende che la Conoscenza (non la cultura) è una via d’uscita verso il regno di D’o.
Il fatto che questa sentenza appaia nel primo verso della Creazione, sottintende che la Creazione stessa ha per scopo quello di dare la possibilità alla creatura di trovare una via per tornare all’origine ovvero verso il bene assoluto. A suggerire questa idea è il fatto che il “nome buono di D’io” non compare nella Torah, come a voler significare che seppure ne sia la causa prima, la Legge non sia parte di detta causa ma solo una sua emanazione avente un fine. La legge infatti è necessaria perché oltre a ciò che è buono vi è anche ciò che non lo è, ma il nome in questione contiene solo il Buono. Se la Legge ha un fine questo sembra essere l’uscita dell’uomo verso D’o e il suo regno.
Sempre nel primo versetto possiamo vedere che:
בְּרֵאשִׁית בָּרָא אֱלֹהִים אֵת
Ovvero
“Nel principio Creò Elohim Aleph-Tav”, Aleph-Tav è l’alfabeto e da questo trasse tutto, come possiamo leggere nello Zohar e nel Sepher Yetzirah.
La formazione di cui narra il Sfer Yetzirah fu fatta ad opera di 32 Shaloshim, ovvero, le 22 lettere più le 10 sefiroth.
Nel notarikon del primo versetto abbiamo notato che il “nome buono di D’o” non compare espressamente nella Torah, ovvero nella legge, seppur ne sia la causa prima.
La vera Legge, tuttavia, non può essere scritta su carta ma è incisa nel Cuore dell’uomo, inoltre essa è il cuore nascosto della Legge scritta. Unendo l’ultima lettera della Torah con la prima, otteniamo la parola לב che significa “Cuore” ed il cui valore è 32, numero degli shaloshim impiegati nella Formazione.
Facendo qualche riflessione ghimatrica sulla parola לב Cuore:
Il valore rivelato 32 esprime il senso di purificazione e purezza זבה , di riunificazione יזיה e di cura da parte di D’o יואחז , di bontà di D’o טוביה, di figlio/figlia unico/a יחיד. Tuttavia esprime anche durezza ala, stillicidio e pianto בבי.
Prendendo in esame la sola parte nascosta del valore complessivo 454, troviamo il senso di messe ammucchiata קציר נד .
Se si considera poi il valore complessivo (Shemi) allora si ottiene 486 che racchiude fra gli altri i significati di spirito distruttore בער רוח (che per Zoroastro si chiamava Ariman), כסות copertura , rivestimento, vestito, ממות morte e עיות utilità.
Il cuore sembra rappresentare il campo di battaglia ove l’azione dello spirito distruttore tenta di tener nascoste quelle possibilità che l’uomo ha di ottenere l’aiuto di D’o e quindi riuscire, realmente, a purificare il proprio stato d’essere ridivenendo il Figlio unico, è in esso infatti che la messe è ammucchiata.
La creazione sotto la Legge nasconde in sé la possibilità di liberarsene per passare dalla dualità all’assoluto, tuttavia non è la semplice conoscenza di precetti scritti che può permettere una tale liberazione, ma un riconoscimento autentico e diretto della vera legge d’Amore di D’o nell’essenza spirituale del proprio cuore. Nel vero cuore spirituale dell’uomo risiedono le possibilità e le forze per una riformazione di tutto il suo mondo, tanto interiore quanto esteriore.

Un notarikon su Genesi 1:1ultima modifica: 2015-03-03T13:09:08+01:00da cubica-rc
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