DA’AT LA SEFIRA DELLA GNOSI

 

                                                                                    

                                                        KETER

                                                     (CORONA)

      BINà                                               chokhmà

(INTELLIGENZA)                                       (SAPIENZA)

 

                                   ——–*

 

    ghevurà                                                cheded                             

      (FORZA)                                                 (AMORE)

                                       tiferet

                                    (BELLEZZA)

 

     hod                                                             netzach

(sPLENDORE)                                   (VITTORIA O ETERNITà)

                                          yesod

                                   (FONDAMENTO)

 

                                        malkhut

                                        (REGNO)

 

 

 

IN QUESTA POSIZIONE APPARE SI TROVi CELATA L’UNDICESIMA SEFIRA DA’AT

 

 

Nel primo capitolo alla terza sezione del Sefer Yetzirà è scritto

 

<<Dieci Sefiroth Belimà; dieci e non nove, dieci e non undici. >>

 

eppure uno dei diagrammi traccianti i sentieri che uniscono le Sefiroth sottintende chiaramente l’esistenza di una undicesima sefira, posta fra i livelli:

Binà (intelligenza) / Chockmà (Sapienza) Gevurà  (Forza) / Chesed (Amore).

Il Sefer Yetzirah nella prima sezione, del primo capitolo, recita <<… Dieci sefiroth Belimà e ventidue lettere fondamentali …>>

Il diagramma sopra citato unisce le Sefiroth mediante ventidue sentieri (uno per ciascuna delle lettere dell’alfabeto).

La parola Sefira può significare sia sfera sia emanazione.

Cosa vuol dire Belimà?

Belimà significa trattenimento, nulla, senza perché, chiusura.

Nel Sefer Yetzirà, alla sezione 5 del Vi° Capitolo leggiamo

<<Anche questo di fronte a quello fece il Signore: bene di fronte a male, male di fronte a bene…>>.

Il testo termina ricordando il patto fatto con Abramo. Questo patto fu necessario a causa della caduta.

Il Sefer Yetzirà tratta della formazione dell’universo materiale (fondato sul rapporto fra gli opposti ), universo venuto ad esistere a causa della caduta.

si tratta di un mondo provvisorio, un mondo nato per essere un campo d’esistenza in grado di ospitare i microcosmi divini mutilati a causa della caduta e quindi incapaci di mantenersi nei domini divini originali.

ribadiamo quindi che Questo mondo, creato come ordine di soccorso è solo un dominio provvisorio, senza uno scopo eterno.

Si tratta di un luogo in cui il microcosmo caduto è rinchiuso, trattenuto, fino a quando non intraprenderà il suo cammino di pentimento, un cammino di ritorno alla Casa del Padre.

Ecco perché solo dieci sefiroth sono impiegate assieme alle ventidue lettere.

perché dieci sefiroth e non nove, dieci e non undici?

nove non consentirebbero di celare, in potenza, l’undicesima, sarebbe un mondo in cui l’eqilibrio è impossibile.

la seconda sezione del primo capitolo recita <<dieci sefiroth belimà;  come il numero delle dita. cinque di fronte a cinque, e un patto unico è orientato in mezzo, con la parola della lingua e nella parola ha-maor.>>

<<cinque di fronte a cinque>> è l’immagine di un equilibrio fra le due forze contrapposte e complementari che reggono questa natura materiale caduta. 

si tratta dell’alternanza degli opposti, su cui si regge questo nostro mondo caduto. il giorno e la notte si alternano costantemente e l’uno non può prevalere sull’altro in modo assoluto. 

<<e un patto unico è orientato in mezzo>> queste parole non si riferiscono alla circoncisione ma sottintendono la possibilità di rigenerazione offerta da dio all’uomo di buona volontà; esse velatamente parlano dell’undicesima sefira, da’at, posta anch’essa sull’asse centrale dell’albero sefirotico.

non undici, perché L’undicesima sefira deve rimanere nascosta, essa non fa parte di quest’ordine di soccorso, è trascendente rispetto a questo mondo, ma può divenire immanente se il microcosmo s’impegna nel cammino di ritorno alla casa paterna, un cammino di pentimento e di resa dell’io al divino.

ecco che con la comparsa dell’undicesima sefira l’albero sefirotico non è più l’immagine dell’albero della conoscenza del bene e del male, ma diviene immagine dell’albero della vita.

queste considerazioni dovrebbero far chiaramente comprendere perché il mondo caduto in cui viviamo è stato formato con le sefirot belimà. ricordiamo che Jacob boheme definiva il nostro mondo “un tutto chiuso”.

da’at significa conoscenza, è la sefira della vera conoscenza, della gnosi di dio.

Da’at è la sefira che rappresenta la scintilla spirituale nel cuore del microcosmo umano.

Fate però attenzione, non si tratta del cuore della personalità (legato a passioni e sentimenti, simbolo di tutto ciò che è emotivo), ma del cuore del microcosmo.

Difatti, Da’at è posta sullo stesso asse di TiFeret (rappresentante il cuore) ma al disopra di essa. ESSA è Posta sotto Keter e sotto l’asse orizzontale formato da Binà / Chockmà, sembra essere un riflesso di Keter.

Quando in un microcosmo caduto la Gnosi è stata ritrovata, appare l’undicesima Sefira, Da’at (la conoscenza).

con l’apparizione dell’undicesima sefira vediamo apparire tre gruppi di tre sefiroth che portano da keter a malkut.

 

Keter = Corona

1)

Chokhmà = Sapienza  |

Binà = Intelligenza     |    —————–       TESTA

Da’at = Conoscenza   |  /

2)

Chesed = Amore                |

Ghevurà = Forza             |      ————–       CUore

Tiferet = Bellezza          | /

3)

Netzach =  Vittoria       |

Hod = Splendore             |       —————      bacino

Yesod = Fondamento   | /

 

Malkhut = Regno

 

il triplice tempio umano formato da testa, cuore e bacino è ora ricostruito!

 

BUon cammino!

 

NOTA BIBLIOGRAFICA:  LE CITAZIONI DEL SEFER YETZIRà SONO TRATTE DALLA TERZA RISTAMPA DELL’EDIZIONE ITALIANA PUBBLICATA DALLA ATANòR CON IL TITOLO “SEFER YETZIRà – LIBRO DELLA FORMAZIONE”. SI TRATTA DI UN EDIZIONE CON TESTO EBRAICO A FRONTe