La Matematica Divina

In questo post tratterò dell’aritmosofia che, COME VEDREMO, ben si integra con la cabala.

 

ho deciso di trattare un argomento apparentemente così complesso, poiché la matematica in molte culture è stata considerata, a buon titolo, una scienza sacra.

 

essa si trova alla radice di tutte le scienze.

 

per comprendere l’aritmosofia si deve avere almeno una elementare infarinatura delle operazioni teosofiche.

 

Le Operazioni teosofiche

 

La somma teosofica di un numero n si ottiene dalla formula (n*(n+1))/2

Quindi ad esempio la somma teosofica di 12 è uguale a (12*(12+1))/2 = 78

 

La riduzione teosofica si ottiene dall’addizione delle sue cifre e ripetendo tale operazione sino ad arrivare ad un solo numero.

Ad esempio la riduzione teosofica di 183 è uguale a 1+8+3=12 da cui 1+2=3. Quindi la riduzione teosofica di 183 è 3.

 

La radice essenziale di un numero n è data dalla sua somma teosofica sulla quale si applica in seguito la riduzione teosofica.

Quindi dato il numero 12 la sua somma teosofica è 78, riducendo 78 si ottiene 7+8 = 15, quindi 1+5 = 6. Concludendo la radice essenziale di 12 è 6.

 

Arturo Reghini fu un grande esperto di Aritmosofia e Geometria Pitagorica. Nel suo libro, intitolato appunto “Aritmosofia” troviamo la seguente classificazione:

 

<<… i numeri 1, 4, 7, 10 hanno per radice essenziale l’unità, appartengono alla regione divina; i numeri 3, 6, 9 che portano per radice essenziale a se stessi e mai all’unità appartengono alla regione materiale; il 2, il 5 e l’8 che portano ora ai numeri della materia ora ai numeri dell’unità, appartengono alla regione spirituale.>>

 

<<Divinità 1, 4, 7

    Spirito  2, 5, 8

    Materia  3, 6, 9>>

 

Ruotandolo opportunamente come mostra Reghini citando L.C. de St. Martain si ottiene:

 

<<

1,2,3

4,5,6

7,8,9

 

>>

 

Sempre nel medesimo testo leggiamo a proposito di questo quadrato quanto segue:

 

<<1) 2 e 5 sono i soli divisori del 10. La differenziazione, cui si deve la dualità, è causa dell’errore per cui si presta fede alla distinzione e si perde il senso dell’unità dell’essere e dell’universalità della sua manifestazione”.Il 2 è dunque rispetto alla coscienza individuale la causa del loro errore, ed il 5 che risulta dalla divisione operata dal due nella decade rappresenta appunto la coscienza individuata umana, il microcosmo, la stella fiammeggiante, munita dei suoi 5 sensi, ed in rapporto per mezzo di essi con tutto il resto.

2) I numeri situati simmetricamente rispetto al 5, sommati insieme danno 10. Il complemento a dieci dei numeri del mondo divino è dato da numeri del mondo naturale e viceversa.

3) L’8 è il complemento a 10 del 2. questa sua proprietà complementare del 2, di riparatore della distinzione, concorda con la sua proprietà di avere per le sue potenze come radice essenziale ora l’1 ora il 9.

4) Il 5 ha per complemento se stesso. E’ l’uso perfetto dei cinque sensi che ripara l’illusione cagionata da essi. L’anima umana ha in sé il mezzo di assurgere alla coscienza della decade.

5) L’anima umana è situata tra l’essere = 1 e la completa manifestazione di esso = 9; tra la diade (nota mia: diade = 2) e il suo compimento = 8; tra la triade divina (nota mia: triade divina = 3) e il settemplice mondo degli Elohim (7 colori, 7 note, 7 pianeti, legge settenaria di Mendelejeff …), tra lo spirito (individualizzato) = 4 dell’uomo ed il microcosmo = 6.

6) Facendo assumere agli elementi d’angolo la posizione occupata dai numeri pari, conservando loro il medesimo ordine, e collocando poi negli angoli i numeri pari in modo da conservare la legge complementare a 10, si ottiene il quadrato magico

 

8,1,6

3,5,7

4,9,2

 

Quadrato magico di Saturno

 

dove la somma delle colonne, delle righe e delle diagonali è uguale a 15 = 6>>

 

Queste poche parole sono una bella immagine dell’armonia che regge il creato.

Per gli Ebrei il numero 13 è considerato un numero propizio, per gli Gnostici esso è il numero dell’Eone che sta alla froniera fra gli Eoni della natura materiale caduta e quelli superiori del Padre.

 

Se applichiamo la somma teosofica al numero 13 ottEniamo 91 e se riduciamo tale somma otteniamo 10 e quindi 1. Ne deriva che la radice essenziale del 13 è l’Unità divina.

 

Questo mondo, invece è sotto i 12 eoni della Natura della Morte, e come abbiamo già visto la sua somma teosofica è 78 mentre la sua radice essenziale è 6. Il  numero 6 appartiene alla regione materiale.

 

Il 5, numero di Marte, rappresenta la Quintuplice anima umana, essa è venuta ad esistenza, in tale struttura, a motivo della divisione operata dal 2 della Decade. Il Due rappresenta il modo della Divisione. Si ricordi la parola Diavolo, che deriva dal latino Diabolus e dal greco  diabolos che significa “colui che divide”.

Il Genesi in Ebraico inizia con la parola BeReShiT (Tradotta come “in Principio” e traducibile anche con “Nel proincipio”), anagrammandola si può ottenere BeRiTeSh (che significa “Il Patto di Fuoco”).

In entrambi i casi la prima lettera è una Bet che ha valore numerico 2.

 

La Tradizione ci racconta che tutte le lettere si presentarono a YHWH, ma egli scelse proprio la Bet. L’Unità è latente nel Genesi, poiché esso narra del regno della Divisione. Esso però contiene la possibilità e la promessa di rigenerazione contenute nel “Patto di Fuoco”).

 

L’anima umana ha la possibilità di orientarsi al servizio dell’Unità divina e di adottare un comportamento di vita conseguente. Divino e Umano devono lavorare assieme per la rigenerazione del microcosmo caduto. L’umano deve riconoscere la sua funzione di Servizio al Divino, il quale lo deve sostenere perché possa servirlo opportunamente. Ecco perché “Il complemento a dieci dei numeri del mondo divino è dato da numeri del mondo naturale e viceversa.”

 

L’ottava delle lettere dell’alfabeto Ebraico è la Het che vale appunto 8. Il suo significato è “steccato” essa rappresenta il campo di forza di una Fraternità al servizio del Divino. Esso cinta e protegge chi ne fa parte. La parola Het in Ebraico è formata da He Yod Tet. La Yod è simbolo della potenza attiva di YHWH, mentre le due lettere He e Tet messe assieme formano la parola HaT che significa Terrore, Spavento.

Nel mezzo del terrificante turbinio della vita ordinaria fatta dall’alternarsi di gioie e dolori, felicità e ansia, Paura e coraggio ecc… un Simile campo di Forza protegge colui che ne partecipa dall’influenza di un simile mondo decaduto.

Questa protezione, offre al partecipante uno spazio ove egli può lavorare alla rigenerazione del microcosmo che abita. Questo campo gli da anche il necessario nutrimento, affinché possa essere fortificato in vista di questo santo lavoro. Ecco perché l’8 è il complemento a 10 del 2. Si noti anche che il tetragramma divino, ovvero il nome di Dio composto di quattro lettere YHWH ha valore 26. Yod = 10, He = 5, Waw = 6, He = 5. La riduzione teosofica di 26 è uguale a 8. Se cerchiamo la radice essenziale del Tetragramma troviamo il numero 9, numero appartenente alla sfera materiale. Quindi possiamo dire che Dio stesso offre nutrimento e protezione ai partecipanti ad un simile Campo di Forza, poiché la sua manifestazione, rappresentata dal Tetragramma, è in grado d’afferrare la materia facendo da ponte fra la materia decaduta è il mondo divino. L’immagine geroglifica dei simboli arcaici in cui la lingua ebraica era scritta prima dell’introduzione del quadrato (vedi alfabeto fenicio) ci presenta una mano che apre una finestra (dalla quale può entrare il soffio divino) questa finestra una volta aperta non può essere richiusa, poiché il divino stesso la blocca aperta con una Wav un gancio.

 

L’anima umana può applicare la resa di sé al divino, che pian piano deve sempre più riconoscere nel microcosmo che abita. Essa è nel centro del mondo di possibilità che il divino le offre come mezzo di rigenerazione. Difatto la somma dei numeri che hanno il 5 fra loro (nel quadreato di St. martain) da sempre 10. Sta ad essa far buon uso di queste possibilità.

 

La mutazione del detto quadrato in quello di Saturno è molto importante, poiché Saturno rappresenta la porta, il limite della natura Materiale. Esso contiene ed apporta forze e possibilità ma anche limite e cristallizzazione. Quale sia l’effetto di Saturno su ciascuno lo determina l’orientamento della sua anima.

 

Per chi fosse interessato ho trovato molto interessante la lettura del testo di Reghini che mi ha dato la possibilità di fare le riflessioni che ho deciso di condividere.

Non so se sia ancora in catalogo o meno, ma chi fosse interessato può controllare il catalogo aggiornato delle edizioni ed in alternativa nei cataloghi delle Biblioteche.

 

Bibliografia:

 

– Titolo: Aritmosofia, Arturo Reghini, Archè – Edizioni PiZeta, maggio 2000, ISBN 88-87625-05-0

 

Buon Cammino!

 

 

La Matematica Divinaultima modifica: 2010-07-08T19:48:56+02:00da cubica-rc
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