Un po’ di Aritmosofia su Malki-Tzedeq

 

 

Prendiamo il nome   מַלְכִּי־צֶדֶק       è Formato da Malki “Mio Re” e da Tzedeq “Giustizia” quindi il suo significato letterale è Mio Re di Giustizia.

 

Passiamo ora all’armonia dei numeri che risiede in esso.

Analizzerò il nome suddiviso nelle due parole che lo compongono, poiché così compare nella trascrizione della Biblia Hebraica Stuttgartensia.

 

Malki = 40+30+20+10 = 100

 

          La sua riduzione Teosofica è 1 mentre la Radice essenziale è altrettanto 1

 

Tzedeq = 90 + 4+100 = 194

 

            La sua riduzione Teosofica è 5 mentre la Radice essenziale è 6

 

Se consideriamo la divisione nei tre mondi, dei numeri da 1 a 9, secondo il quadrato fornito da Saint Martin

 

Divino 1,4,7

Spirituale 2,5,8

Materiale 3,6,9

 

Osservando le riduzioni teosofiche e le radici essenziali dei due vocaboli che compongono il nome Malki-Tzedeq otteniamo quanto segue:

 

La vera regalità è sita nel mondo Divino (1) mentre la Giustizia appartiene a quello Spirituale (5) da cui è emanata verso il Materiale (6).

 

La riduzione teosofica di Tzedeq 5, ha come numero triangolare 15 e piramidale 35.

 

La riduzione del numero triangolare da nuovamente 6 stabilendo l’ambito materiale in cui si esprime, mentre la riduzione del suo piramidale da 8.

8 è un complemento a 2 del 10. Questo esprime la possibilità di rigenerazione che nella nostra esistenza materiale, ci è offerta dal Divino. Sta a noi saperla accettare o rifiutarla. Infatti la radice essenziale delle potenze dell’8 è in taluni casi l’1 e in altri il 9, ovvero una relazione diretta con il Divino e un legame con il materiale.

 

La somma teosofica di 5 è 15.  Il triangolare di 15 è 120. Essendo il 10 la manifestazione dell’1, come ci mostra la tetrarchis pitagorica, ed il 12 il numero dei Segni dello Zodiaco, ovvero delle forze che regolano il nostro sistema esistenziale, 120, che può essere anche scritto come 10 x 12, è l’espressione della Manifestazione Divina, attraverso le leggi che ne regolano lazione sulla e nella materia, difatti la riduzione di 12 è 3.

 

Il quadrato di 5 è 25, la cui riduzione teosofica da 7. Il 7 fa parte del mondo Divino e ci riporta alla legge superiore dei Sette Elohim.

Il triangolare ed il piramidale di 25 rimandano sempre alla Divinità.

Il triangolare di 7 è 28 dalla cui riduzione otteniamo 8+2 = 10 e quindi 1+0 = 1, mentre il piramidale è  84 dalla cui riduzione vediamo 8+4 = 12 da cui 1+2 = 3.

Dai numeri triangolari e dai piramidali di 25 e di 7, vediamo come, il quadrato di 5 (che appartiene al mondo Spirituale), dia come risultato delle riduzioni, l’unità del mondo Divino, mentre nel caso del 7 (che appartiene al mondo Divino), il triangolare riporti verso il mondo Divino, ed il piramidale verso quello materiale.

 

In definitiva il nome Malki-Tzedeq esprime La volontà del Logos di soccorrere quanto si è perso, intrappolato nella materia. Il Divino offre all’Uomo la possibilità prendere su di se il giogo della sua legge, “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11:29,30) dice Gesù. Se l’uomo accetta la Legge del Divino, che è una legge d’Amore, potrà liberarsi dai risultati della sua disobbedienza a tale legge fondamentale. L’uomo è, infatti, sempre posto dinanzi ai risultati delle sue azioni, se queste sono in opposizione alla Legge del Logos, tali risultati, non possono che essere sofferenza e afflizione (legge di causa ed effetto).

La causa della sofferenza è sempre e solo una “il mio popolo si perde per mancanza di conoscenza” dice il Signore, ma conoscenza di cosa? Ermete ci ricorda che il vero male dell’uomo è l’ignoranza di Dio. L’uomo si perde, quindi, perché non conosce Dio e non comprende le sue Leggi. Non comprendendone le Leggi agisce in modo sconsiderato e subisce i risultati nefasti delle sue azioni.

 

Il Vangelo di Matteo ci consiglia:

 

“Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,33).

 

E quello di Tommaso afferma:

 

“Il Regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te. Non è negli edifici di pietra e cemento. Spezza un legno e io ci sarò, alza una pietra e lì mi troverai.”

“Colui che trova il senso segreto di queste parole non assaggerà la morte.”

 

Che ciascuno di noi sappia cogliere il consiglio di Matteo, ricordando sempre quanto afferma Tommaso, afferrando l’offerta di Malki-Tsedeq.

 

Buon Cammino!